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You are not Welcome – 2014

Luglio 13, 2014 · Activism, Art, Exhibitions, Performance
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Lo scorso anno 548 navi da crociera hanno attraversato Venezia per un totale di 1.815.823 passeggeri, l'inquinamento prodotto da una nave da crociera è in media 2700 volte superiore a quello di un mezzo terrestre. Le grandi navi racchiudono in se numerose problematiche: sono una seria minaccia alla salute dei cittadini, alla sicurezza del patrimonio storico monumentale e alla sopravvivenza dell’ecosistema lagunare.

 

Il continuo passaggio delle navi fuori scala ha un impatto profondo non solo sulla vivibilità della città, ma anche sull’immaginario collettivo dei suoi abitanti e di coloro che la visitano, modificandone definitivamente la percezione comune. Abbiamo quindi deciso di raccogliere in una mostra collettiva opere di artisti che hanno colto questo cambiamento, affrontandolo, in tempi e modalità diversi, nelle proprie opere. Video, installazioni, serie fotografiche mettono in luce differenti aspetti dell'attraversamento delle navi da crociera e i loro effetti su una città fragile come Venezia.

 

S.a.L.E. Docks da sempre vede le pratiche artistiche quale strumento di analisi e di intervento e di fronte a un fenomeno di questa portata non può far altro che provare a dare una lettura critica, perché parlare di grandi navi significa parlare della città che viviamo e  di come vorremmo fosse.

 


Artisti e opere
Eleonora Sovrani

Nata nel 1984 a Ferrara, è attualmente in residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia.
Studia Arti Visive e dello Spettacolo presso l’Università IUAV di Venezia e l’Universität der Künste di Berlino. Nel 2010 si laurea in Comunicazioni Visive e Multimediali presso l’Università IUAV di Venezia con una ricerca sperimentale dal titolo La Nave Tentacolare.
Sempre nel 2010 collabora con l’artista tedesco Wolfgang Scheppe alla realizzazione del progetto Done.Book per il Padiglione Inglese in occasione della 12. Biennale di Architettura di Venezia.
Nel 2011 lavora come autrice di reportage per Arté ZDF e nel 2012 presenta il video sperimentale Love Boat al Cinéma Nova di Bruxelles.
Nel 2013 collabora con il collettivo belga (SIC) nell’ambito della 55. Biennale d’Arte di Venezia; organizza eventi artistici e partecipa a mostre collettive a Venezia, Berlino, Parigi, Beirut, Bruxelles e Melbourne.
Attraverso il suo lavoro indaga il rapporto tra linguaggio visivo e dinamiche sociali, prediligendo l’azione diretta nella vita quotidiana, la costruzione di nuove situazioni di interazione e partecipazione collettiva.

www.eleonorasovrani.com


Love Boat

Durante un viaggio in crociera la maggior parte degli eventi a bordo e nei luoghi di sbarco è organizzata con l’obiettivo di produrre immagini autoreferenziali; i luoghi di approdo diventano una sorta di estensione della nave da crociera, perdendo la loro identità specifica.
Il risultato è un “viaggio verso il nulla”, basato sulla ripetizione e sulla vaga percezione di tempo e spazio.

Gli Impresari

 

Edoardo Aruta, artista (Roma, 1982), Marco Di Giuseppe, artista (Roma, 1984) e Rosario Sorbello, curatore (Catania, 1978) sono assegnatari di uno studio d'artista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, per l’anno 2014. Si sono conosciuti in ambito universitario (IUAV di Venezia) e da anni lavorano a progetti condivisi tra pratiche artistiche e curatoriali.
Tra i progetti realizzati: I Lottatori, ex pasticceria, Firenze, 2013; Kontrasterande volymer/Volumi contrastanti, Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, 2012; Cut up/Dejà vù, in Nuda Proprietà, libertà fragile e società dell’effimero, 26 cc. Gallery, Roma, 2012; Catalytic Exhibition, MOdenArte Gallery e Topological House, Venezia, 2010.
Insieme, hanno dato vita a Gli Impresari: una riflessione sul concetto di macchinazione. Elaborando un immaginario fatto di macchine teatrali e dispositivi scenici tratti dalla tradizione barocca, il gruppo intende ragionare sulle implicazioni politiche che ruotano intorno all'effetto di meraviglia prodotto da questi antichi strumenti di propaganda, in un continuo confronto con i meccanismi di fascinazione attuali.


La grande macchina

La grande macchina è la rielaborazione grafica di un'incisione ottocentesca in cui viene descritto il funzionamento di un dispositivo teatrale del tempo: un meccanismo che permetteva di ottenere l'effetto scenografico di una grande nave in movimento. Nella versione proposta dagli artisti, il veliero dell'immagine originaria viene sostituito con la sezione di una nave da crociera moderna. Il risultato è un'illustrazione dal carattere ironico, in grado di sintetizzare le diverse dinamiche economiche, politiche e sociali, che ruotano intorno alla questione delle cosiddette Grandi Navi veneziane.
Se il peso economico della nave sembra gravare sulle fondamenta di una città, le cui sorti sono affidate a pochi individui, "macchinatori" del dispositivo, lo stato di bilico in cui viene rappresentata l'imbarcazione suggerisce, forse, una volontà collettiva di "ribaltamento" del meccanismo stesso.

Outofline Photo Collective

 

OUTOFLINE rompe la linea,
quella per cui certe storie non vengono mai fuori,
quella mistificante dei direttori di giornale,
quella della fotografia falsamente oggettiva.

Siamo di parte,
nasciamo dal movimento ed esso vogliamo narrare,
in tutte le sue sfumature.

Metteremo in luce situazioni oscurate dall'informazione,
raccontandole a partire da chi le vive ogni giorno.

Fotografie che scoprono spazi bui,
li mostrano, li raccontano.

OUTOFLINE è prendere parola.


http://www.outoflinephotocollective.org/




Finché la barca va

Un campanile a metà, un colosso che sovrasta le case, lo sguardo che va in alto, oblò dopo oblò a cercare un orizzonte nascosto...sedersi a guardare il mare e non vederlo più. Se ci sei sopra il tuo è “un modo di fare vacanza”: baristi sorridenti, hostess attraenti, piscine, tavoli da poker. Scendi, fai un giro, compri un souvenir, mandi una cartolina.
Ma dalla terraferma le navi da crociera diventano altro.
A ogni passaggio di queste città galleggianti a pochi metri da porti e rive, i danni aumentano, quelli paesaggistici come quelli ambientali.
Si arriva, inevitabilmente, al caso “Concordia”, la fine del viaggio. Il turismo di massa viene sostituito da quello post-disastro, un’altra cartolina da vendere, solo un po’ più macabra. Stavolta però un’isola intera si ritrova a poca distanza dalla costa un relitto pachidermico che giorno dopo giorno avvelena mare e cielo, diventando, a seconda di come lo si guarda, parte del paesaggio o lugubre testimonianza di una tragedia ancora in corso.

Claudia Rossini aka Yamada Hanako

Nata a Ponte dell'Olio nel 1986, attualmente vive e lavora a Venezia, dove ha studiato Arti Visive dal 2005 al 2011, laureandosi allo IUAV e all'Accademia di Belle Arti.
Dal 2008 ad oggi ha esposto in numerosi festival e istituzioni, tra cui: Santorini Biennal of Arts; House of Electronical Arts, Basel; Fondazione Querini Stampalia, Venezia; Biennal of Young Artist from Europe and the Mediterranean, Thessaloniky; MSGU Tophane-i Amire Culture Center, Istanbul; Embassy of Italy in Washington, USA; GCAC Galleria Comunale di Monfalcone; CRAF Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, Lestans; Fondazione March, Padova; Venice Film Meeting, Venezia.
Negli ultimi anni, il suo percorso artistico si è focalizzato su due temi principali: la rappresentazione fotografica di Venezia e le immagini sulla sessualità femminile.

http://www.yamadahanako.org/



Crociera a Venezia


100 foto digitali 15x21 cm
2008
ed.1 + 2 A.P.
Vincitrice Moleskine Prize, 92.ma Collettiva Giovani Artisti della Bevilacqua La Masa

100 foto scaricate dal web, scattate dai passengeri sul ponte delle navi da crociera che fanno scalo a Venezia, con le rotte come didascalia. 

Elena Mazzi

Nata nel 1984 a Reggio Emilia, vive e lavora a Venezia.
Ha studiato Storia dell’Arte presso l’Università di Siena. Nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi all’estero presso la Royal Academy of Art (Konsthögskolan) di Stoccolma.
Ha partecipato a numerose mostre, collettive e personali.
Nel 2013 è invitata al programma di residenze di Dolomiti contemporanee, ed è assegnataria di uno studio alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. E' finalista del Premio Celeste.
Nel 2014 è selezionata per il progetto EGE-European Glass Experience, mostra itinerante nei migliori musei del vetro d'Europa, e partecipa con il suo ultimo progetto collateralmente alla 14° Biennale d'Architettura di Venezia e alla prima Biennale di Fittja (Stoccolma). E' inoltre selezionata per partecipare al workshop di Carlos Garaicoa presso la Fundacion Botin (Santander).

La sua poetica indaga il rapporto tra l'uomo e l'ambiente ad esso circostante. L’artista predilige una tipologia di analisi che spesso si lega ad uno sguardo e ad un approccio di tipo antropologico e va ad esplorare un'identità al contempo personale e collettiva.

http://www.elenamazzi.com



Lacuna. Land of hidden spaces

Lacuna. Land of hidden spaces è parte di un progetto più ampio dal titolo Reflecting Venice. Quest’ultimo intende ricercare una risposta alle problematiche ambientali riguardanti Venezia, in forte aumento negli ultimi anni. Attraverso l’applicazione di una metodologia interdisciplinare, Reflecting Venice esplora l’innovazione tecnologica e le sue implicazioni. L’analisi del contesto locale è intesa come necessaria per individuare nuovi obiettivi in materia d’ambiente, ridefinendone efficacia e funzione.
Il video vuole combinare ed intrecciare i diversi “attori” del processo: un prototipo di parete ad energia solare realizzata con specchi, in riferimento alle invenzioni di Archimede; l’antica tradizione del vetro soffiato di Murano e il fragile ecosistema lagunare, oggi in pericolo.

Luca Pucci

 

Luca Pucci è nato ad Assisi nel 1984, vive e lavora in Umbria.
Dal 2012 è membro del collettivo / associazione culturale Viaindustriae.

 

 
Iceberg

Studio preparatorio per istallazione ambientale
2010-2011.
E' un progetto nato e prodotto in collaborazione con Caterina Tognon, galleria che da anni dedica la sua attenzione alla città di Venezia ed al vetro di Murano.
L'idea è quella di opporre alla materialità ingombrante delle navi da crociera quella di un iceberg in vetro soffiato.

Zerozak

 

ZEROZAK è zero. Eppure sembra sia uno. In realtà potrebbero essere due. O molti di più. Ma che importanza ha? 
ZEROZAK non rende pubblica la sua identità. Non lo fa per nascondersi. Semplicemente non crede nella personalità. 
ZEROZAK è un performer dal 2010. Le sue azioni sono la sua arte. La sua arte parla da sola. E non sempre ci riesce.


http://www.thezerozak.org


Striketheart#3 2.0 - 2014

Per la sua partecipazione a “You are not welcome”, mostra collettiva contro il passaggio delle grandi navi nella laguna di Venezia organizzata da S.a.L.E. Docks, ZEROZAK crea un reenactment di una delle tre azioni del progetto “Strike the art!” del 2013. Una nuova cartolina turistica, con un'immagine ancora più aggressiva, che sarà distribuita a tutti i visitatori della mostra invitandoli alla grande manifestazione del 7 giugno.

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