Invitata a proporre un progetto per la prossima Biennale d'Arte di Venezia, Rossella Biscotti decide di partire da Amsterdam e di trasferirsi a Venezia per dedicarsi pienamente alla produzione di un nuovo lavoro.
Qui incontra la città, conduce ricerche sul campo, conosce l'identità e il carattere di Venezia e definisce le potenzialità di un progetto che va sempre più a delinearsi come fortemente processuale, frutto di un lavoro costante e arricchito dalla partecipazione attiva di tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte. Le necessità del lavoro portano l'artista ad essere quotidianamente a Venezia, ma questa è anche la scelta di vivere un tempo ed un luogo pienamente, di attraversare la città dall'interno ed alla scoperta del suo tessuto urbano, di investire in relazioni professionali e personali di qualità e significanti.
Cosa vuol dire vivere una città, e come questo influisce sulla modalità di produzione? Soprattutto in campo artistico, dove il procedere non è quasi mai lineare e molto spesso inaspettato?
Dopo sei mesi a Venezia, Biscotti restituisce alla città la sua esperienza veneziana mettendo a valore la costruzione di una rete di soggetti che, ognuno in modo diverso, sono stati interlocutori importanti in questo tempo di lavoro e di vita.