Goethe-Institut presenta ||PERFORMING ARCHITECTURE|| Per la 16esima edizione di Biennale Architettura il Goethe-Institut propone nuovamente con PERFORMING ARCHITECTURE uno spazio sperimentale inedito dove architettura, coreografia, arte e istituzione si incontrano. Accanto allo spazio pubblico di Venezia con tutti i suoi frequentatori, gli effetti e il significato dell’architettura e della sua rilevanza sociale sono al centro di diversi lavori artistici e dibattiti performativi. Nel contesto dell’esposizione della Biennale ai Giardini, il programma consente nuovi spazi ibridi di riflessione e di esperienza. Da un punto di vista dei contenuti, le performance e i dibattiti si ispirano al motto dell’attuale edizione di Biennale Architettura Freespace e al tema di diversi Padiglioni, in particolare di quello della Germania con Unbuilding Walls e di quello della Svizzera con Svizzera 240. Nell’ambito di Performing Architecture la mostra di architettura di quest’anno crea una tensione produttiva che invita artisti ed esperti “di casa” in differenti discipline, non solo a ripensare modelli di collaborazione, ma anche nello stesso tempo a metterli in pratica. Lo scambio post-disciplinare di idee previsto dal programma crea un contesto per intrecciare processi creativi nazionali e internazionali, analizzando i principali quesiti posti dalla coesione sociale a livello globale. Goethe-Institut presents ||PERFORMING ARCHITECTURE|| For the […]
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Una piattaforma di opere e tavole rotonde Una narrazione sviluppata attorno all'opera Reverie. On the Liberation From Work (presentata in una versione inedita al S.a.L.E) di Danilo Correale che propone, attraverso gli strumenti dell'ipnosi, un'esperienza di decolonizzazione soggettiva in preparazione per una società post-work. Un mondo dove piena automazione e reddito universale convivono, dove tempo e soggettività sono finalmente liberi dal paradigma del lavoro.In mostra saranno inoltre presentati due progetti: Crypto Rituals, MACAO (Nuovo centro per le arti, la cultura e la ricerca di Milano) e Data-Production Labour dell'Institute of Human Obsolescence, in cui un'applicazione renderà visibile, quantificandolo, il valore prodotto dall'utente durante la navigazione sui social network, in modo tale da cambiare la prospettiva sull'utilizzo di queste piattaforme: da passatempo sociale a lavoro non retribuito. I progetti presentati inquadrano una tensione che va diffondendosi: l'arte diventa strumento per affrontare i temi del lavoro, dei modelli di produzione e delle forme della retribuzione. Eppure la fiction di queste visioni esprime una potenza che va ben oltre il mero esercizio di immaginazione; al contrario essa produce vere e proprie applicazioni speculative e crea strumenti importanti per analizzare i problemi di un'epoca segnata dalla crescente automazione e da un lavoro che sempre […]
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Dark Matter Games is an art project that aims to develop and present innovative and socially engaged art practices that often fall out of the scope of more classical art institutions. Inspired by the essay Dark Matter by Gregory Sholette, the project gathers, shares, develops and presents over 25 art practices that take social interaction and transdisciplinarity as their starting point. A workweek in april will give the opportunity to the participating artists to share their practice and articulate possible urban interventions. In the context of the Venice Biennial opening weekend in May, we will present these interventions during an urban festival, the Dark Matter Games. This event will combine exhibitions, round tables, performances and interventions alike. The aftermath will take the shape of a publication that will be presented in Brussels, in late fall.www.saledocks.orgwww.workspacebrussels.be DMG - Field Notes S.a.L.E. Docks - Workspacebrussels download What is Dark Matter?Dark Matter is a concept borrowed from astronomy: its the invisible subatomic matter that constitutes all reality. New York based theoretician Gregory Sholette borrowed this term to designate a counter-hegemonic tendency in the art feld. Although horizontal, experimental and hybrid artistic production rooted in social processes is essential to the art world in […]
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Postcolonia Italia Il panorama italiano della produzione artistica e culturale più recente può essere letto attraverso la lente della “postcolonialità”: una dimensione trans-culturale, transnazionale e meta-disciplinare in cui la Storia ufficiale e i confini geografici e concettuali della Nazione ‘moderna’ vengono aperti e contestati da una molteplicità di voci, posizioni e ambizioni eterogenee che si incontrano, incrociano o sovrappongono nel chiamare in causa l’ampia questione del potere-sapere.Postcolonia Italia registra l’urgenza di rifiutare l’eredità del colonialismo e interrompere i processi che, per mezzo di quella struttura di potere, incentivano ancora oggi l’utilizzo dello stereotipo come ‘metodo’. A fronte di una ‘modernità globale’ animata da modi oggettivanti e forme assoggettanti che si rinnovano di continuo con l’intento di fissare metodi e categorie; in risposta ai linguaggi disciplinati, agli approcci allineati, alle narrazioni lineari che assecondano e alimentano i paradigmi dominanti, il “postcoloniale” può essere 'una forma di intervento politico che riscrive il canone e propone storie alternative alle narrative eurocentriche'.*Postcolonia Italia proviene da una ricerca in corso e si svilupperà nel tempo. Il format immaginato per questa prima tappa presenta e interroga diverse ed eterogenee declinazioni del documentare, ri-portare, archiviare. La dimensione non-nazionale e “trans-culturale” che in questa ottica postcoloniale chiamo Postcolonia […]
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Spazi d'Eccezione Spazi d'eccezione è un libro, un meeting e una mostra. Nasce dall'incontro di due collettivi, S.a.L.E.-Docks e Escuela Moderna. Unisce oltre ottanta artisti, architetti, performer e attivisti. Il progetto intende analizzare la spazializzazione dello stato d'eccezione, i suoi effetti sullo spazio urbano e sulla vita che lo attraversa. L'operazione non si riduce però, a prendere in considerazione il fenomeno ben noto della normalizzazione dello stato d'eccezione quale strumento disciplinare, come è accaduto ad esempio a Parigi dopo gli attentati o come accade nei campi profughi della Balkan Route. Abbiamo invece voluto suggerire, oltre lo stato di sicurezza che pare sostituirsi allo stato di diritto, l'esistenza di quelle che abbiamo definito eccezioni costituenti, dove il termine eccezione si carica di senso positivo, diventa obiezione nei confronti del governo securitario e della tanatopolitca, dando vita a modelli altri di convivenza. Questo accade con il confederalismo democratico in Rojava, accade in Europa con l'esplosione di movimenti sociali, le occupazioni, le esperienze di istituzionalità del comune, accade a Detroit nella crisi dell'immobiliare e in moltissimi altri spazi d'eccezione che abbiamo voluto raccogliere nel nostro libro. SPACES OF EXCEPTION Spaces of Exception is a book, a meeting and an exhibition. It is the […]
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Nationless Pavilion A partire dal 22 ottobre 2015 e per un periodo di 10 giorni, il Nationless Pavilion attiva su Lecce e Venezia dei laboratori d’arte contemporanea allo scopo di dar vita, il 31 ottobre 2015, ad un’installazione collettiva presso il S.a.L.E Docks (VE) che possa visualizzare la Nazione 25 con le sue problematiche e possibilità. Nation25 segna quel gesto immaginario e necessario che prende in considerazione il popolo dei rifugiati dal punto di vista territoriale e dei diritti umani. Se essi rappresentano per demografia la 25° nazione al mondo, allora questa nazione ci dà la grande possibilità di mettere in discussione, alla luce dei fatti odierni, il concetto di Stato-Nazione attraverso le contraddizioni eclatanti che esercita. La figura del rifugiato incarna sia la tutela dei diritti dell’uomo che la loro crisi radicale, dato che tali diritti sono regolati dall’appartenenza ad uno Stato, e non legati al genere umano. E’ attraverso l’interruzione della propria identità nazionale che il rifugiato rappresenta “l’avanguardia del proprio popolo” e “la sola pensabile figura del popolo del nostro tempo per una ricostruzione della nostra filosofia politica a partire da lui” (G.Agamben, Mezzi senza fine). Durante i mesi di Biennale il Nationless Pavilion ha deciso di […]
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AB-STRIKE è una piattaforma predisposta da S.a.L.E. Docks e Macao, un esercizio di immaginazione sovversiva, una fabbrica di algoritmi del comune, un laboratorio di commons, una fucina di azioni, opere, dialoghi che prenderà corpo tra l’1 e l’8 maggio a Milano e Venezia.Il lavoro dell’artista è segnato da confini incerti, ciononostante è diventato paradigmatico all’interno di un modello produttivo sempre più votato alla capacità linguistiche, relazionali e performative in cui la creatività diventa uno strumento manageriale irrinunciabile e i termini innovazione e cultura si attraggono come calamite. L’artista e il lavoratore culturale hanno interrogato il proprio ruolo alla luce del Postfordismo, del Neoliberismo, del capitalismo cognitivo e così via. Sempre più spesso lavorano gratuitamente, qualcuno dice addirittura che lavorano sempre, anche quando leggono un libro, visitano una mostra, chiacchierano al bar, usano i social network. Per loro, come per molti altri, la parola sciopero suona come un enigma. Come si blocca la fabbrica della cultura? Come si produce un danno all’economia dell’evento? Come si rovescia la finanza che con i suoi algoritmi ha prodotto la crisi, impoverito il lavoro e arricchito i lobbisti della speculazione? Il controllo dei big datapermette una enorme archiviazione di comportamenti sociali: l’intelligenza collettiva è la […]
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Lo scorso anno 548 navi da crociera hanno attraversato Venezia per un totale di 1.815.823 passeggeri, l'inquinamento prodotto da una nave da crociera è in media 2700 volte superiore a quello di un mezzo terrestre. Le grandi navi racchiudono in se numerose problematiche: sono una seria minaccia alla salute dei cittadini, alla sicurezza del patrimonio storico monumentale e alla sopravvivenza dell’ecosistema lagunare. Il continuo passaggio delle navi fuori scala ha un impatto profondo non solo sulla vivibilità della città, ma anche sull’immaginario collettivo dei suoi abitanti e di coloro che la visitano, modificandone definitivamente la percezione comune. Abbiamo quindi deciso di raccogliere in una mostra collettiva opere di artisti che hanno colto questo cambiamento, affrontandolo, in tempi e modalità diversi, nelle proprie opere. Video, installazioni, serie fotografiche mettono in luce differenti aspetti dell'attraversamento delle navi da crociera e i loro effetti su una città fragile come Venezia. S.a.L.E. Docks da sempre vede le pratiche artistiche quale strumento di analisi e di intervento e di fronte a un fenomeno di questa portata non può far altro che provare a dare una lettura critica, perché parlare di grandi navi significa parlare della città che viviamo e di come vorremmo fosse. […]
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